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Chi sono?




Classe 1980, nato e cresciuto a Cernusco sul Naviglio, sono sposato con Elisa dal 2005 e ho tre figli.

Ho frequentato il Liceo Scientifico G. Bruno di Melzo e nel 2003 mi sono laureato in Economia e gestione delle imprese commerciali all'Università Cattolica di Milano

Da Cernusco al mondo
Fin da bambino ho frequentato l'oratorio, dove ho intessuto relazioni ancora oggi vivissime e vissuto esperienze che mi hanno insegnato ad alzare lo sguardo oltre i confini della nostra città: il volontariato tra i terremotati dell'Umbria, il campo di lavoro a Sarajevo e il viaggio in Ecuador, l'esperienza che ha dato un'impronta significativa alla mia vita. Era l'estate del 2000 e l'incontro con quella terra meravigliosa, segnata da profonde ingiustizie sociali, ha cambiato il mio modo di guardare il mondo, facendo crescere in me la voglia di capire come contribuire a cambiare le cose.

Pensare globalmente, agire localmente
Questa nuova prospettiva coincideva con quel “pensare globalmente, agire localmente” degli amici di Vivere Cernusco, che proprio in quegli anni ho iniziato a frequentare.

Del mio agire localmente di quel periodo ricordo con piacere la campagna (vittoriosa) portata avanti per la realizzazione del sottopasso ciclabile in fondo a via Cavour, e quella (persa) contro le torri di via Verdi.

Da quel viaggio in Ecuador nacque anche il mio impegno nell'associazione Kem Kogi che fu tra le prime a Cernusco a promuovere approfondimenti e dibattiti sul tema dell'intercultura e della globalizzazione.

Il lavoro come azione sociale
Il mio primo impiego, ottenuto mentre stavo ancora scrivendo la tesi, è stato quello di direttore di un piccolo supermercato. Esperienza intensa, densa di fatiche sia per i ritmi di lavoro, sia per le responsabilità che, poco più che ventenne, mi trovavo ad assumere. Esperienza in cui ho appreso molto dai colleghi più anziani, ma che non mi soddisfaceva fino in fondo perché sentivo disattesa la mia attenzione per il sociale. Durante un viaggio estivo in Senegal ho ricevuto la proposta di gestire un negozio di economia solidale che stava per aprire a Milano: lì ho lavorato per quattro anni come responsabile, imparando a conoscere il mondo del commercio locale oltre alle diverse esperienze di cooperative e imprese sociali sparse per l'Italia e l'Europa.

Alla nascita della mia prima figlia, ho cercato un lavoro che mi permettesse di avvicinarmi a Cernusco, per poter passare più tempo con lei, così sono diventato responsabile commerciale di un'agenzia per il lavoro in Martesana.

Il tarlo boliviano
La voglia di spendersi al servizio degli altri, condivisa da sempre con Elisa, è stata però più forte del “lavoro d'ufficio” e così nel 2010, con il secondo figlio ancora piccolo, siamo partiti per la Bolivia, come missionari laici dalla Diocesi di Bergamo. In Bolivia abbiamo vissuto per più di tre anni: o ho lavorato nelle carceri coadiuvando la creazione di piccole cooperative di lavoro, insieme abbiamo avviato un laboratorio di produzione di sedie a rotelle, condiviso esperienze e un pezzetto di vita con giovani e famiglie e lì è nata anche la nostra terza figlia. Nella valigia del ritorno trovarono posto la fatica di essere stato straniero, l'arte del costruire collegialmente, la bellezza e la fatica di aderire ad un mandato, la bellezza del primato delle relazioni su quello del tempo.

Un futuro a Cernusco
Al rientro in città per due anni ho lavorato nella cooperativa agricola in Cascina Nibai e ho ripreso il mio impegno sociale con la Caritas Cittadina. Attualmente sono impiegato nell'ufficio amministrativo di un consorzio di cooperative sociali per il quale coordino anche le attività della Filanda, nel centro della nostra città.

Gioco a basket, amo la montagna e i viaggi in bicicletta, mi piace cucinare ma sopratutto mangiare, meglio se in compagnia di amici!





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